P2P protetto dal Garante: è illecito spiare le reti di file sharing

Pubblicato il 14 marzo 2008 da Giando

Secondo il Garante della privacy, Francesco Pizzetti, è stata definitivamente dichiarata illecita qualunque attività di controllo sulle reti P2P che non sia svolta dalle autorità preposte, in questo caso la polizia.

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Questo è l’esito dell’istruttoria sul cosiddetto “caso Peppermint”, la società discografica che aveva svolto indagini sistematiche sulle reti di file sharing, confermando che si debba ritenerne illecita l’attività.

I primi a essere arrabbiati sono i diretti interessati, gli avvocati della casa discografica Peppermint, al centro del provvedimento del Garante, secondo i quali si tratta di una scelta non equa. “Esiste un diritto dimenticato, quello di proprietà” hanno dichiarato i legali dello studio Mahlknecht & Rottensteiner, aggiungendo poi “e c’è un diritto violato, che prevede una protezione giudiziale seria: la polizia postale e le procure, finora non sono riuscite a fare granché…”.

Enzo Mazza, presidente della FIMI, prevede una moltiplicazione delle denunce.

Il relatore del provvedimento del Garante, Mauro Paissan, risponde con fermezza alle critiche: “In un Paese democratico non c’è spazio per una giustizia fai-da te. Per far valere i propri diritti non ci si può inventare una polizia privata”.

Sulla base del provvedimento, le società che hanno effettuato il monitoraggio dovranno ora cancellare, entro il 31 marzo, i dati personali degli utenti che hanno scambiato file musicali e giochi attraverso il sistema P2P.

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