Nel 2006 le vendite di musica attraverso Internet e telefonia mobile sono più che raddoppiate, raggiungendo circa i due miliardi di dollari di fatturato e ricoprendo una fetta pari al 10% del mercato discografico globale.

Merito – spiega in una nota la Fimi (federazione industrie musicali italiane) della forte penetrazione della telefonia mobile. A livello mondiale – aggiunge la Fimi in una nota – il download delle singole tracce è aumentato nell’ultimo anno dell’89% facendo registrare un fatturato pari a 795 milioni di dollari. I dati sono tratti dal Digital Music Report 2007 diffuso oggi dall’IFPI, International Federation of Music Phonographic Industry .

Si tratta di un documento che racchiude tutti i dati internazionali relativi al mercato della musica distribuita attraverso la rete. Il grande boom della musica digitale – osserva la Fimi – ha letteralmente trasformato il business delle case discografiche, le quali hanno stretto nuovi accordi commerciali con partner tecnologici ed avviato un forte processo di digitalizzazione dei propri cataloghi.

Nel 2006 le canzoni disponibili in rete sono più che raddoppiate rispetto l’anno precedente, raggiungendo quota 4 milioni; migliaia di album sono stati convertiti in formato digitale e resi disponibili nelle oltre 500 piattaforme legali localizzate in 40 Paesi. Tuttavia la crescita sostenuta della musica digitale non ha ancora compensto la crisi del mercato del compact disc, in calo costante ormai da cinque anni. In aggiunta la pirateria on-line rappresenta ancora una grave minaccia per lo sviluppo dei contenuti digitali musicali.

Nuove ricerche suggeriscono che le azioni legali su larga scala sono state nel 2006 circa 10mila in circa 18 Paesi contro gli uploaders del P2P.

(fonte: lastampa.it)

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