Sicko, il nuovo film di Michael Moore, ha ricevuto come era prevedibile un’accoglienza più che positiva da critici, blogger e giornalisti. Il film denuncia i guasti e le incongruenze del sistema sanitario statunitense.

A contrapporsi a questa critica, un post sul Google Health Advertising Blog scritto da Lauren Turner del Google Advertising team nel quale la signora suggeriva alle aziende farmaceutiche di contrapporre alla pessima pubblicità apportata loro da “Sicko” massicce campagne pubblicitarie di annunci Google legati alle parole-chiave “Michael Moore” e “Sicko”, in modo da “bilanciare” l’effetto negativo sull’opinione pubblica del documentario di Moore.

la blogosfera, nel leggere queste parole, è insorta, e sono migliaia i commenti e post critici (o addirittura ingiuriosi) apparsi in poche ore sull’argomento. Google è stato accusato di aver venduto l’anima al diavolo, di pianificare campagne più propagandistiche che pubblicitarie, di considerare i navigatori internet solo polli da spennare, nonostante i proclami politically correct.

La Turner è stata costretta a ritrattare precipitosamente con un post nel quale precisava che l’opinione espressa nel post ‘dello scandalo’ era solo personale e non condivisa dall’azienda, ma la frittata era già fatta e la smentita non ha convinto quasi nessuno. Siete quindi avvertiti: da oggi insomma, nel grande circo Barnum della comunicazione sanitaria, Google è uno dei ‘cattivi’. E via disinformando. fonte: hardwaremax.it

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