GPhone: Linux, API, Browser, Kit di sviluppo. Nome in codice: Android

Pubblicato il 5 novembre 2007 da Giando

Oggi saranno svelati i dettagli finali del nuovo sistema mobile di Google, che comprenderà una piattaforma open source che include un sistema operativo, un set di API comuni, uno strato di middleware (di software che fa da intermediario tra diverse applicazioni), un’interfaccia utente personalizzabile, e un browser (oltre a protocolli per l’instant messaging). Un pacchetto completo, dunque, che intende semplificare il processo di creare e implementare software mobili, in modo che questi siano compatibili con diversi telefonini.

gphone

La piattaforma – il cui nome in codice sarà Android – comprenderà anche un kit di sviluppo per permettere a terze parti di aggiungere funzionalità ed estensioni. A sostenere il progetto di Google un’alleanza di una trentina di produttori e operatori (battezzata a quanto pare Open Handset Alliance), che andrà dai carrier giapponesi Kddi e Ntt DoCoMo a quelli americani Sprint Nextel e T-Mobile, per passare dal gotha dell’industria informatica mobile: Qualcomm, Broadcom, Htc, Intel, Samsung, Motorola, Texas Instrument. Un gruppo che dovrebbe comprendere una trentina di soggetti, e che sembra escludere, almeno per ora, due protagonisti della telefonia mobile: il leader mondiale Nokia e il neofita Apple.

L’aspetto più dirompente della piattaforma di Google è che, se le indiscrezioni verranno confermate, si baserà su Linux, il sistema operativo open source. Una scelta che garantirebbe una reale apertura verso le applicazioni prodotte da terzi e che proietterebbe il Pinguino in prima linea nella guerra per la conquista del mobile.

Per questo Android sarà una spina nel fianco dei due maggiori protagonisti degli OS per cellulari, il leader di mercato Symbian (fortemente promosso da Nokia) che detiene il 74 per cento del mercato, e l’aggressivo Windows Mobile di Microsoft, che si attesta su un 12 per cento, mentre Linux su mobile si trova intorno al 13 per cento (dati Idc).

Con questa mossa la grande G vuole imprimere un’accelerazione al mondo dell’internet mobile, contrastando la frammentazione e i giardini recintati che l’hanno caratterizzato fino ad oggi, e rendendo l’esperienza dell’utente più simile a quella che avviene attualmente col web. Colmare il gap tra cellulari e internet significa infatti, per l’azienda di Mountain View, far crescere i ricavi pubblicitari provenienti dai servizi consultabili via telefonini. Che nel mondo sono ormai più di miliardo e continuano a crescere.

La storia di Android si avvia nel 2005 quando Google acquisì un’azienda di software per cellulari che si chiamava Android, alla cui guida stava Andy Rubin, un brillante ingegnere-imprenditore di 44 anni che ora è direttore delle piattoforme mobili della Grande G. (fonte: VisionPost)

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